Shoah: per non dimenticare

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I ragazzi del Liceo Scientifico Versari ripercorrono la tragedia della Shoah, tra memoria, commozione e indagine storico-filosofica.

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“Una valigia per non dimenticare”: questo il titolo dell’evento che si è tenuto lo scorso 17 maggio nell’auditorium Paolo e Davide Disarò di Cesano Maderno. Protagonisti gli studenti del Liceo Scientifico “Iris Versari”, che, sotto la guida dei professori, hanno organizzato un viaggio attraverso la memoria per rivivere il dramma della Shoa. La serata, patrocinata dal Comune e aperta a tutta la cittadinanza, si è dimostrata un successo sotto il punto di vista educativo, tanto per i relatori quanto per l’assemblea intervenuta. In una prima fase, gli studenti hanno spiegato le origini storiche dell’antisemitismo, l’odio razziale che ha portato all’olocausto. Grazie all’ausilio di supporti multimediali, i giovani relatori hanno saputo contestualizzare con precisione e puntualità la drammatica sequenza di eventi determinanti per le deportazioni. Il pubblico, attento, incuriosito e sorpreso dalle origini tanto antiche dell’antisemitismo, ha quindi potuto comprendere gli antefatti caratterizzanti la Shoa. In un secondo momento, altri studenti hanno raccontato la toccante esperienza vissuta appena qualche settimana prima: quella del treno della memoria. Partiti dal binario ventuno della stazione Centrale di Milano, lo stesso usato per le deportazioni nella seconda guerra mondiale, hanno ripercorso i medesimi binari attraversati dai treni carichi di uomini diretti al campo di concentramento di Auschwitz. Proprio in memoria di una deportata di Cesano Maderno, Clara Levi, è stata messa in scena da due ragazze una breve rappresentazione teatrale, che ha sensibilmente commosso il pubblico in sala. Nell’ultimo momento della serata, sempre interamente moderato dai ragazzi, sono stati affrontati i pensieri di tre filosofi moderni in merito all’Olocausto: Hannah Arendt, Giorgio Agamben e Zigmunt Bauman. Nonostante la difficoltà della trattazione filosofica, gli studenti sono stati comunque capaci di coinvolgere e interessare il pubblico presente. Al termine, un lungo applauso ha ringraziato i giovani per essersi messi in gioco così gratuitamente, regalando a tutta la cittadinanza un esempio di come la memoria sia lo strumento più efficace per evitare il ripetersi del dramma della Shoa.

Edoardo Rovelli (studente di 4BS)

Ultima revisione il 20-11-2020